UIL FPL VENEZIA

NEWS SANITA’

Convocare subito il tavolo per la valorizzazione del personale della sanità e del settore socio-sanitario.

Comunicato stampa FPCGIL, CISL FP e UIL FPL del Veneto

A due mesi dall’inizio dell’emergenza Covid-19 e dopo che i lavoratori della sanità e del socio sanitario sono stati definiti “eroi”, la Regione Veneto non ha ancora convocato le Organizzazioni Sindacali per riconoscere a questi eroi la giusta valorizzazione che altre regioni (Toscana, Emilia, Umbria, Friuli, Sicilia…) hanno già riconosciuto da settimane con accordi specifici.

I lavoratori del comparto della sanità della Regione Veneto, dagli ultimi dati disponibili della Ragioneria Generale dello Stato (2017) sono agli ultimi posti in classifica per retribuzione lorda annuale, e poiché il Contratto di riferimento è nazionale, a fare la differenza sono le risorse aggiuntive che le singole regioni integrano nei fondi della produttività delle loro aziende sanitarie.

La Regione Veneto con 28.941 euro lordi medi colloca il proprio personale al quart’ultimo posto, sotto la media italiana che è di 30.238 euro a dipendente. Davanti tutte le Regioni del Nord e perfino del Sud. I nostri “eroi”, infermieri ed OSS guadagnano rispettivamente 1.210 euro e 1000 euro in meno della media nazionale. E questo prima degli accordi di numerose regioni di questi giorni.

Una situazione inaccettabile per noi e i nostri lavoratori precisano Sonia Todesco della FP CGIL, Mary Pallaro della CISL FP e D’Emanuele Scarparo della UIL FPL del Veneto, tanto più che ci troviamo ancora nel pieno di un’emergenza sanitaria con non trascurabili problemi in termini di contagio dei lavoratori e di scarsità di misure di protezione.

Alle nostre richieste il Presidente Zaia e l’Assessore Lanzarin non hanno né risposto né convocato il tavolo regionale e questo silenzio riveste un significato importante per i nostri lavoratori. Un silenzio che dovrebbe essere riempito al più presto di fatti e sostanza.

Si eviti quindi che il dibattito sul riconoscimento economico ai lavoratori si esaurisca sui giornali senza alcuna concretezza. Si convochino subito le Organizzazioni Sindacali al tavolo regionale e si sottoscriva al più presto un accordo che riconosca, non solo la qualifica di eroi che si sono guadagnati sul campo i lavoratori, ma anche il differenziale con le altre regioni che comincia a diventare una evidenza veramente imbarazzante.

200416 UILFPL Veneto iniziative
200417 CGILCISLUIL volantino regione
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Il 23 dicembre 1978 viene promulgata la legge n. 833 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale.

In questa foto d’epoca, tratta dal portale storico della Presidenza della Repubblica, l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini riceve in udienza Tina Anselmi, allora Ministro della Sanità. Era il 29 gennaio 1979, a poche settimane dall’entrata in vigore della nuova legge che rappresentò un passaggio epocale per la vita di ognuno di noi.
Con la nuova norma, infatti, l’assistenza sanitaria passò dal sistema delle mutue a un sistema basato sui principi di universalità, uguaglianza ed equità.

In particolare il Servizio Sanitario Nazionale viene definito come il “complesso delle funzioni, delle strutture, dei servizi e delle attività destinati alla promozione, al mantenimento e al recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizioni individuali o sociali e secondo modalità che assicurino l’eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio”.

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Sono state pubblicate le date nelle quali verrà svolta la prova selettiva per il concorso per Infermieri bandito da Azienda Zero. La prova scritta e pratica si svolgeranno il 24 e 25 settembre dalle ore 8.30 presso il Palasport Kioene Arena a Padova.

A partire dal 4 settembre verranno comunicati agli interessati il giorno e l’ora precisa di convocazione di ogni candidato.

Per maggiori informazioni contattate i vostri delegati sindacali.

Scarica il comunicato di Azienda Zero

Diario delle Prove4

Scarica la procedura della selezione

Procedura

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Con la pubblicazione del Decreto Ministeriale del 9 agosto u.s., sono stati pubblicati gli elenchi speciali ad esaurimento presso gli Ordini dei TSRM e PSTRP (tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione), in attuazione di quanto previsto dai commi 537 e 538 dell’articolo 1 della legge di bilancio 2019.

Con l’istituzione degli elenchi speciali viene data garanzia a questi Lavoratori di poter continuare a fare quello che hanno sempre fatto e per cui si sono formati, senza più correre il rischio di essere accusati di esercizio abusivo della loro professione. Il decreto individua i requisiti e i titoli che si devono possedere per essere iscritti in tali Elenchi. In questo modo si realizza un sistema completamente regolamentato in cui soltanto chi è iscritto negli Albi professionali o negli Elenchi speciali ad esaurimento potrà operare.

Di seguito gli elenchi speciali ad esaurimento (clicca qui per scaricare il DM) per lo svolgimento delle attività professionali previste dal profilo della professione sanitaria di

  • Tecnico sanitario di laboratorio biomedico
  • Tecnico audiometrista
  • Tecnico audioprotesista
  • Tecnico ortopedico
  • Dietista
  • Tecnico di neurofisiopatologia
  • Tecnico fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare
  • Igienista dentale
  • Fisioterapista
  • Logopedista
  • Podologo
  • Ortottista e assistente di oftalmologia
  • Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva
  • Tecnico della riabilitazione psichiatrica
  • Terapista occupazionale
  • Educatore professionale
  • Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
  • elenco speciale ad esaurimento dei massofisioterapisti.

L’iscrizione negli elenchi dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2019.

 

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“Dopo diversi mesi ed un’estenuante trattativa – dichiarano Michelangelo Librandi, Segretario Generale della UIL FPL e Roberto Bonfili, Coordinatore Medici UIL FPL – stanotte siamo arrivati alla condivisione dell’ultima stesura del rinnovo contrattuale dei medici e dirigenti del SSN, atteso da oltre  10 anni da oltre 130 mila professionisti della nostra sanità”.

Considerati i vincoli, le leggi vigenti sulle relazioni sindacali e le poche risorse a disposizione – proseguono i due sindacalisti – abbiamo firmato un buon contratto, frutto di un lavoro molto duro, discusso punto per punto: rinnovo contrattuale economico del 3,48%, aumento dell’indennità di guardia medica notturna e per le risorse aggiuntive, riformulazione certa delle carriere per tutti i dirigenti, recupero dell’anzianità dei precari e valorizzazione economica delle fasce dirigenziali più giovani.”

Ricordiamo che questo contratto per la prima volta ricomprende anche il personale Sanitario non Medico precedentemente inquadrato nell’SPTA. Il contratto si applica a tutti i dirigenti medici, sanitari, veterinari e delle professioni sanitarie di cui all’art. 7 del CCNQ sulla definizione dei comparti di contrattazione collettiva del 13 luglio 2016 con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e a tempo determinato dipendenti da tutte le Aziende ed Enti del comparto indicate all’art. 6 del medesimo CCNQ.

L’intesa e’ stata sottoscritta da tutti i sindacati medici tranne che dalla Cimo, Fesmed e Anpo.

Ecco i punti principali dell’intesa.

1) I medici e dirigenti con più di 5 anni di anzianità avranno la certezza di avere un incarico. Chiarito l’obbligo delle aziende di dare un incarico retribuito a tutti, anche a coloro che hanno lavorato a tempo determinato, con o senza soluzione di continuità.

2) La maggior parte dei medici con più di 5 anni di anzianità riceverà un aumento di 2.000 euro sulla retribuzione di posizione. Oltre all’aumento economico previsto per tutti i dipendenti pubblici, circa 30 mila medici passeranno da 3.600 euro a 5.500 euro di posizione.

3) Aumenta la parte fissa di tutte le posizioni gestionali e professionali, vengono storicizzati i fondi e le posizioni e aumenta la quota pensionabile.

4) I giovani medici neoassunti anche sotto i 5 anni avranno una retribuzione fissa di posizione. Come mai successo prima d’ora, passeranno subito da 0 a 1.500 euro annui.

5) Si stabiliscono quattro step di posizioni fisse per gli incarichi professionali, che salgono da un minimo di 5.500 euro a 6.500 fino a un massimo 11.000 o 12.500 annui.

6) Una clausola di garanzia assicura a tutti una retribuzione di posizione certa in base all’anzianità ed a prescindere dall’incarico. 5000 euro al passaggio dei 5 anni, 6000 al passaggio dei 15 anni e 7000 al passaggio dei 20 anni.

7) L’indennità di guardia notturna sale da 50 a 100 euro per notte, 120 euro per chi lavora in pronto soccorso. Dopo i 62 anni a richiesta si può essere esonerati dalle guardie.

8) Viene istituito un nuovo sistema di relazioni sindacali attraverso l’istituzione di un organismo paritetico, per mettere al centro il benessere dei lavoratori, come sulle questioni di salute e sicurezza, a partire dall’affrontare il tema dell’emergenza aggressioni al personale sanitario.

Clicca per scaricare il CCNL 2019-2021

IPOTESI CCNL AREA SANITA 23-07-2019 FIRMATO

Clicca per scaricare le schede sintetiche

Il CCNL 2016-2018

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Prosegue la vertenza CODICE ROSSO avviata lo scorso maggio per sollecitare la Regione Veneto ad una risoluzioni dei problemi della carenza di organico e risorse in Sanità. Nell’incontro dello scorso 15 luglio, stato sottoscritto protocollo d’Intesa tra le organizzazioni sindacali della Dirigenza e del Comparto e la Regione Veneto che ha accolto tutte le osservazioni di parte sindacale.

Il protocollo d’intesa naturalmente è una dichiarazione d’intenti, ma è fondamentale per l’avvio del tavolo politico per risolvere le problematiche sollevate e proposte al tavolo.

In allegato le slides e il protocollo firmato

scarica le slides

20190715presentazione OOSS Definitiva

scarica il protocollo

Protocollo d’intesa REGIONE – OO.SS.

 

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Ennesimo e brutale episodio di aggressione lo scorso pomeriggio, 16 luglio, presso l’Ospedale dell’Angelo a Mestre. Una infermiera, durante lo svolgimento del proprio lavoro, è stata aggredita e gettata a terra da un paziente psichiatrico che, a causa dell’enorme afflusso di utenza, era stato temporaneamente collocato in un ambulatorio.

L’infermiera, entrata in stanza per controllare la situazione, è stata aggredita e gettata a terra riportando la frattura della rotula con prognosi di circa 2 mesi. Il paziente, che era in attesa di trasferimento presso altra ULSS, è stato poi bloccato dal personale e trasferito presso il reparto di Psichiatria.

“E’ l’ennesimo episodio di aggressione presso il Pronto Soccorso – afferma Francesco Menegazzi Segretario UIL FPL – ormai quasi all’ordine del giorno. Bisogna che Amministrazione e Regione si attivino per mettere i Lavoratori ad operare in sicurezza, non basta una guardia giurata, perché non ha compiti coercitivi, e il delicato lavoro di accoglienza delle Assistenti di Sala per evitare queste situazioni. E’ pur vero che si trattava di un paziente psichiatrico – prosegue Menegazzi – tuttavia le pretese e le richieste dell’utenza, a volte anche pretestuose sono diventate sempre maggiori e non solo presso il Pronto Soccorso. Questo è un episodio limite chiaramente, ma spesso l’aggressione se non è fisica, è verbale e non sono rari insulti e minacce per lo stesso personale. Sono anni che lo segnaliamo, è giunto il momento che si intervenga in modo più deciso e risoluto a tutela del personale. Ricordo che questo episodio si aggiunge ad altri 2 avvenuti a Mestre di qualche tempo fa, quando gli infermieri aggrediti hanno riportato uno una ferita con graffi sul torace, e l’altra la frattura del polso, ed ad un recente episodio avvenuto a Chioggia”.

Va ricordato che al Pronto Soccorso di Mestre accedono circa 90.000 utenti all’anno, con un trend sempre in crescendo negli ultimi anni.

“Siamo preoccupati per il prossimo futuro – conclude Menegazziperché saranno inevitabili ulteriori disagi dovuti ai lavori presso il Pronto Soccorso. Lavori che risultano fondamentali per creare un ambiente più consono ed accogliente per l’utenza. Chiediamo che, specie in questa delicata fase, si dedichi più attenzione anche alla sicurezza dei Lavoratori, che operano presso un Servizio delicato dove vengono centralizzati i casi più complessi. Il personale che opera presso i Pronti Soccorso dell’ULSS 4 è stato dotato di fischietti per allertare chiunque nel caso si verificassero queste situazioni, forse non è la soluzione più brillante, ma è meglio di niente”. 

Ecco cosa è apparso sulla stampa. Clicca per entrare nei link

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Il 29 maggio si è tenuto presso la Prefettura di Venezia, il tentativo di raffreddamento conseguente alla vertenza avviata dopo le Assemblee Unitarie svoltesi in contemporanea lo scorso 3 maggio. Alla vertenza ricordiamo, hanno partecipato TUTTE le Organizzazioni Sindacali del comparto e della Dirigenza esclusa la CISL.

L’incontro si è rivelato proficuo, sono state presentate le richieste dell’Intersindacale relative a:

  • un piano straordinario di assunzioni del personale della Dirigenza Medica, Veterinaria, Dirigenza sanitaria e PTA, del personale sanitario e tecnico del comparto per garantire standard di sicurezza e qualità delle cure ed assistenziali per i cittadini e per il personale;
  • il rispetto delle prerogative di legge e contrattuali in materia di orario di lavoro, di riposo e di ferie;
  • l’applicazione delle normative contrattuali in materia di integrazione di risorse aggiuntive regionali con esigibilità dello 0,8% sul MS 2007, sia per la Dirigenza che per il Comparto;
  • l’annullamento dei provvedimenti deliberativi che consentono di assumere personale medico in pensione;
  • la sottoscrizione di un protocollo d’Intesa sull’utilizzo delle risorse derivanti dai piani di razionalizzazione delle aziende sanitarie 2020-2022;
  • l’impegno di assunzioni extra-turnover per il 2019/2020 in relazione ai cessati in corso d’anno per quota 100;
  • la proroga dei contratti a termine in scadenza nel 2019 con piano di stabilizzazione.

Come Organizzazioni Sindacali visto l’impegno della regione sottoscritto nel verbale in allegato, è stato deciso di sospendere lo stato di agitazione, concordando con la Regione di:

  • avviare un tavolo di confronto regionale entro il 7 giugno;
  • definire un programma di incontri tematici a partire dalle richieste sindacali suesposte;
  • fornire dati e informazioni che fossero necessari al confronto.

Ringraziamo tutti i Lavoratori che con la loro partecipazione alle assemblee hanno sostenuto l’iniziativa CODICE ROSSO.
Siamo convinti che nessun risultato sarebbe stato raggiunto senza un’importante e forte mobilitazione su tutto il territorio, e riteniamo stucchevoli le dichiarazioni della CISL FP, grande e inspiegabile assente a questa iniziativa, che ritiene di essere stata, DA SOLA, l’artefice principale della ripresa del tavolo regionale.

Crediamo sia difficile essere protagonisti da assenti……

 

scarica il volantino scarica l’accordo

Leggi la news di VeneziaToday https://amp.veneziatoday.it/attualita/sanitari-sindacati-regione-prefettura-oggi-29-maggio.html?__twitter_impression=true&fbclid=IwAR0aNvWpuC17Y313ym_zlRqJLc_ySRk5Ad5KAWN9zAx3z3LDS84vpsV8RBA

 

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INTERSINDACALE APRE LA VERTENZA SU ASSUNZIONI, POSTI LETTO E VALORIZZAZIONE PERSONALE

I sindacali della Dirigenza medica e sanitaria e del Comparto descrivono una situazione da codice rosso per la Sanità Pubblica Veneta e, nel denunciare la mancanza di un progetto di rilancio, chiedono impegni concreti per la carenza di personale: “Senza risposte chiare la mobilitazione generale degli operatori della sanità sarà inevitabile”.

“È una situazione da codice rosso. Non c’è un progetto chiaro di rilancio. Serve una svolta radicale per salvare il pilastro del nostro welfare, per invertire la rotta dopo anni di austerità e senza assunzioni, perché la Sanità pubblica è destinata all’estinzione e le promesse non bastano più. La carenza di personale sta determinando il taglio dei servizi e le esternalizzazioni di intere funzioni in molte Ulss del Veneto. Mancano almeno 1.300 medici e 3.000 infermieri, tecnici e oss. L’assenza di una vera programmazione sta determinando carichi di lavoro insostenibili e spesso la rinuncia delle ferie o l’impossibilità di fruire della malattia. Una situazione che si regge ormai solo e soltanto sulla dedizione e sulla professionalità dei lavoratori. La recente approvazione del Piano Socio Sanitario Veneto e la bozza di schede ospedaliere e territoriali in discussione in questi giorni non risolvono in alcun modo le gravi carenze del nostro sistema socio sanitario”.

È quanto denunciano in una nota le organizzazioni sindacali della Dirigenza medica e sanitaria e del Comparto ANAAO ASSOMED – Federazione CIMO-FESMED – AAROI-EMAC – FASSID (AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR) – FP CGIL Medici e Dirigenti SSN – FVM – UIL FPL Coordinamento nazionale delle aree contrattuali medica, veterinaria sanitaria – ANPO-ASCOTI-FIALS-MEDICI FP CGIL VENETO – UIL VENETO.

Va sottolineata l’incomprensibile assenza della CISL FP alla vertenza.

In particolare i sindacati sottolineano che:

– non vi sia un piano dei fabbisogni di personale che risponda ai bisogni di salute ed alla effettiva capacità di garantire le prestazioni Lea e la continuità assistenziale.
– non si rivede l’offerta socio sanitaria secondo una programmazione specifica ma si tagliano i posti letto e si ridimensiona l’offerta specialistica senza una chiara visione, in particolare nelle strutture periferiche.
– non vi è in alcun modo la costruzione della rete territoriale della presa in carico delle persone e non si attuano politiche concrete per decongestionare aree mediche e pronto soccorso ormai al collasso ed in prima linea a fronteggiare le crescenti richieste della cittadinanza.
– sia un provvedimento raffazzonato la scelta di ovviare alle carenze di personale richiamando in servizio i pensionati che non incideranno mai sulle reali necessità.
– sia sbagliato e incoerente rispetto all’affermazione di voler salvaguardare il “modello veneto” che nelle nuove schede ospedaliere vengano favorite le strutture private a scapito delle pubbliche.
– sia inaccettabile che si risolva il problema delle carenze di personale facendo accorpamenti e spostando i lavoratori tra diverse sedi afferenti alle Ulss senza garanzia di qualità e continuità dell’assistenza.

Da qui le richieste:

  1. Assunzioni subito e l’apertura di un confronto vero sul piano dei fabbisogni di personale per la Dirigenza Medica e Sanitaria ed il Comparto che riduca anche i tempi delle procedure.
  2. La conferma degli attuali posti letto e dell’offerta specialistica per aprire un confronto che salvaguardi la diffusione territoriale della Sanità veneta e che confermi l’attuale risposta di assistenza e cura in assenza di effettiva alternativa.
  3. Impegni concreti all’utilizzo di risorse regionali per valorizzare i professionisti della Sanità in attuazione delle norme contrattuali in materia di coordinamento regionale.Per queste ragioni i sindacati hanno annunciato assemblee unitarie in tutte le ULSS del Veneto il prossimo 3 maggio 2019 sottolineando che “senza risposte chiare e concrete la mobilitazione generale degli operatori della sanità sarà inevitabile”.

Nella nostra provincia le assemblee si terranno solo nel territorio dell’ULSS 3 presso tutte le sedi ospedaliere, ma la vertenza coinvolge anche l’ULSS4 del Veneto Orientale.

 

FP_CODICE ROSSO

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Assemblee ULSS3

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