UIL FPL VENEZIA

NEWS IN EVIDENZA

BASTA AI CONTINUI RINVII DELLA RIFORMA DELLE IPAB!!

E’ dal 2000 che aspettiamo la riforma del settore e dopo 12 progetti di legge presentati dal 2001 ad oggi siamo allo stallo. Il PdL  n°25/2015 è ancora ferma in V^ Commissione Consigliare, ma non c’è davvero più tempo da perdere e per questo abbiamo deciso di avviare forme concrete di mobilitazione e protesta, che vadano oltre i demagogici slogan.

 

IPAB volantino UILP UILFPL UIL 13.11.18

 

Per scaricare il volantino clicca qui.

 

 

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Si è svolta a Roma lo scorso 7 novembre, l’Assemblea Nazionale Unitaria dei quadri e dei delegati della Cooperazione Sociale. Com’è noto la trattativa per il rinnovo dei contratti si prolunga da oltre 2 anni, ma senza spiragli concreti di soluzione. E’ stata evidenziata la necessità di proseguire i seguenti obbiettivi:

  • il rinnovo del CCNL in tempi rapidi con un aumento economico adeguato;
  • certezza ed esigibilità della contrattazione di secondo livello e conferma dell’Elemento di Garanzia Retributiva;
  • risposte per gli EducatoriProfessionali e il riconoscimento delle professionalità acquisite sul campo;
  • tutela delle lavoratrici e dei lavoratori con le #clausolesociali e il rafforzamento dell’art.37 relativo ai cambi appalto;
  • certezza riguardo l’Assistenza sanitaria integrativa.

Siamo pronti per una grande mobilitazione affinché non si perda più tempo e finalmente arrivino risposte adeguate su temi cruciali sia per i lavoratori che per la qualità dei servizi alla comunità.

In allegato il comunicato unitario.

 

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NO PILLON! TUTTA L’ITALIA IN PIAZZA SABATO 10 NOVEMBRE
NO alla mediazione obbligatoria e a pagamento
NO all’imposizione di tempi paritari e alla doppia domiciliazione/residenza dei minori
NO al mantenimento diretto
NO al piano genitoriale
NO all’introduzione del concetto di alienazione parentale
Sono questi i 5 NO che verranno ribaditi nelle piazze il 10 novembre in una mobilitazione che coinvolge il movimento delle donne, l’associazionismo democratico, tante realtà della società civile, uomini e donne che da subito si sono espressi contro il Disegno di legge Pillon su separazione e affido, con oltre 95.000 sottoscrizioni alla petizione che ne chiede il ritiro lanciata su Change.org da D.i.Re, Donne in rete contro la violenza.
Se verranno approvati il Disegno di legge Pillon e gli altri 3 disegni di legge sulla stessa materia attualmente in discussione al Senato, separazione e affido rischiano di diventare un campo di battaglia permanente. Di fatto si vieta il divorzio a chi è meno ricco perché le le separazioni saranno fortemente disincentivate dagli alti costi imposti dalla mediazione obbligatoria e a pagamento. I figli e le figlie diventeranno ostaggi di un costante negoziato sotto tutela per far funzionare il mantenimento diretto a piè di lista e il piano genitoriale con doppio domicilio.
Le donne, la parte in genere economicamente più debole delle coppie perché su di esse grava il lavoro di cura e perché hanno mediamente stipendi più bassi anche a parità di lavoro, rischiano di restare stritolate in un percorso pensato soprattutto per imporre e arricchire una nuova figura professionale, quella del mediatore familiare, anche disconoscendo la pervasiva violenza maschile che è causa di tante separazioni.
NoPillon
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E’ stata fissata nei giorni 28 novembre e 12 dicembre la data delle prossime udienze per discutere in merito al corretto riconoscimento dell’Indennità di Vacanza Contrattuale per la causa promossa dalla UIL FPL Venezia contro Italcliniche che gestisce le Residenze Anni Azzurri di Favaro Veneto e Quarto d’Altino, per i dipendenti da noi rappresentati attraverso lo studio Fiamingo. Il Giudice incaricato è la Dr.ssa Coppetta Calzavara.

“Aspettiamo con molto interesse l’esito del ricorso che abbiamo promosso – afferma Piero Polo che ha seguito la vicenda – ci auguriamo che venga ribadito quanto già sentenziato in passato con la collega MDR, alla quale sono già state riconosciuti 700€, ovvero una cifra sostanzialmente diversa da quella definita dall’assurdo accordo al ribasso, siglato dalla CGIL che prevedeva un incremento di soli 80€”.

Ricordiamo che sono circa 30 i ricorsi presentati e patrocinati dalla UIL che andranno discussi singolarmente nei prossimi mesi.

Vi terremo informati sugli sviluppi ulteriori.

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Ancora oggi, nell’Unione Europea, le donne guadagnano in media il 16,2 % in meno rispetto agli uomini. La Giornata europea per la parità retributiva è stata fissata in data 3 novembre, giorno dell’anno che rappresenterebbe simbolicamente il momento in cui le donne smettono di essere pagate, a parità di salario e di ore di lavoro, rispetto ai colleghi uomini.

Questo tipo di discriminazione incide sulla vita delle donne e sul livello di povertà, alimentando una situazione di precarietà costante che diviene ancora più evidente al momento della pensionamento, a seguito del quale la forbice della disparità arriva in Europa al 36%. Sono d’accordo con i commissari Thyssen e Jourová sulla necessità di accrescere consapevolezza rispetto a questo tipo di discriminazione e di promuovere un maggiore impegno a lavorare sul tema da parte delle istituzioni europee.

Giornata per la parità retributiva: dichiarazione del primo Vicepresidente Frans Timmermans e delle Commissarie Marianne Thyssen e Věra Jourová

Bruxelles, 26 ottobre 2018

Ad oggi nell’Unione europea le donne continuano a guadagnare in media il 16,2 % in meno degli uomini. Il 3 novembre prossimo – Giornata europea per la parità retributiva – rappresenta simbolicamente il momento in cui le donne smettono di essere pagate rispetto ai loro colleghi uomini, quando manca il 16% alla fine dell’anno lavorativo.

In vista di questa giornata, il primo Vicepresidente Frans Timmermans e le Commissarie Marianne Thyssen e Věra Jourová hanno dichiarato:

“Donne e uomini sono uguali: questo è uno dei valori fondanti dell’UE, anche se, di fatto, per due mesi all’anno le donne ancora lavorano gratis rispetto ai colleghi uomini. È una situazione che non possiamo più accettare.

In Europa le donne guadagnano il 16,2 % in meno degli uomini: un divario retributivo iniquo non solo come principio in sé, ma anche all’atto pratico, poiché pone le donne in situazione di precarietà nel corso della loro carriera professionale e ancor di più dopo il pensionamento, quando le differenze rispetto alle pensioni degli uomini diventano del 36,6 %.

Anche se non c’è una soluzione immediata per correggere tale disparità, realizzare un cambiamento concreto è in qualche modo possibile. Per affrontare il problema delle disparità nel mondo del lavoro e a casa, la Commissione ha presentato numerose proposte. È ora urgente che il Parlamento europeo e il Consiglio le portino avanti per ottenere risultati concreti, ad esempio migliorando il diritto, per i genitori che lavorano e per chi presta assistenza ai familiari svolgendo, in parallelo, un’attività lavorativa, di usufruire di un congedo per aiutare la propria famiglia.

I nuovi dati pubblicati oggi sottolineano quanto sia importante adottare urgentemente le norme sull’equilibrio tra attività professionale e vita familiare proposte dalla Commissione europea. L’anno scorso un cittadino europeo su tre non è riuscito ad usufruire di alcun congedo per motivi di famiglia e solo quattro uomini su dieci hanno preso un congedo parentale (o hanno manifestato l’intenzione di prenderlo): questo non è né giusto né sostenibile.”

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In allegato la nota inviata da CGIL CISL e UIL al Direttore della Direzione generale delle professioni sanitarie e delle risorse
umane del Servizio Sanitario Nazionale e alla Segreteria della Conferenza delle Regioni per avviare un urgente confronto e affrontare i problemi che molti Lavoratori stanno riscontrando nell’iscrizione ai nuovi albi delle professioni sanitarie.

Vi terremo aggiornati sugli ulteriori sviluppi.

Cgil_Cisl_Uil_Richiesta incontro urgente per problemi iscrizione ordini

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Nell’incontro dello scorso 24 ottobre si e’ discusso della questione delle sostituzioni lunghe jolly.
L’Azienda ha ammesso di aver fatto degli errori, e controllate le posizioni, i periodi e la graduatoria, già nei prossimi giorni procederà a chiamare partendo dal primo in graduatoria.
Viste le forti necessità di copertura l’Azienda per motivi tecnici ha temporaneamente sospeso le posizioni attivate di 1 pool alla Scuola dell’Infanzia Comparetti garantendo però la copertura fissa e non spostabile di 6 persone, e di 1 pool alla Scuola dell’Infanzia Volpi garantendo la copertura fissa e non spostabile di 7 persone, in via definitiva tolto il pool al Nido Glicine.

“Siamo soddisfatte di quanto discusso e definito al tavolo – afferma Greta FONTANA delegata per la UIL al tavolo – poi con le delegate delle altre sigle abbiamo proseguito la discussione per la definizione delle cosiddette Zone/Griglie per i jolly, riservandoci di presentare una proposta all’Azienda. Ci auspichiamo che si riprenda a scorrere l’ordine definito dal Decentrato”.

Successivamente la Dr.ssa Spignesi ha fatto una brevissima spiegazione sul fatto del cambio orario per le emergenze riportato alle ore 8.00 e non più alle 7.00. Vista la scarsità di telefonate pari a 3 in un mese non reputano dover articolare una giornata di lavoro amministrativo su prolungamenti di orario e con straordinari delle dipendenti che dovevano presenziare dalle 7.00 creando poi scompensi nella gestione burocratica operativa laddove tale necessità era davvero coso limitata.

Vi aggiorneremo sugli sviluppi futuri.

 

 

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Si è svolto lo scorso 17 ottobre un nuovo incontro con l’Amministrazione dell’ULSS 3 e si sono definite una serie di questioni relative a

  • INCARICHI DI FUNZIONE E ORGANIZZAZIONE: nel merito è stato siglato un accordo che differisce al 31.12 le posizioni in essere, l’Azienda sta aspettando indicazioni della Regione, ma abbiamo sostenuto che non può dare vincoli rigidi con indicazioni difformi dal CCNL. Come UIL riteniamo che non debbano andare a bando le posizioni dei coordinatori, posizione che sosterremo anche in sede di contrattazione regionale.
  • PART-TIME: abbiamo firmato un accordo che prevede che a coloro che hanno ancora i requisiti proseguono fino al mantenimento degli stessi, mentre i i nuovi part-time avranno decorrenza di 4 anni non rinnovabili automaticamente, fermo restando che potranno partecipare ai nuovi bandi. I part-time in scadenza verranno invece prorogati per un anno, comunque nelle more di attivazione dei nuovi bandi, per consentire a coloro che scade di partecipare al bando successivo senza soluzione di continuità.
  • SPISAL: verrà adottata un’organizzazione che prevede 2 Tecnici della Prevenzione in turno e un Medico che consentirà di definire un orario uniforme tra il personale senza sforare nel numero delle pronte disponibilità pro-capite.
  • ORGANICI: siamo molto preoccupati per la situazione degli organici soprattutto per la grave carenza di Operatori Socio Sanitari, per i quali manca una graduatoria di concorso utile e non conosciamo i tempi per l’avvio di un nuovo concorso, per gli infermieri, la cui graduatoria è ormai esaurita, ma anche per altre figure professionali.
  • PROGRESSIONI ORIZZONTALI: la procedura verrà fatta completamente per via telematica, coinvolge 2954 lavoratori complessivi e partirà nei prossimi giorni. Ricordiamo l’importanza di procedere alla formulazione delle graduatorie entro l’anno, indipendentemente da quante risorse assegnare alle fasce.

In allegato:

Comunicato UIL 7-2018 ULSS3

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Il giorno 8 ottobre si è svolto un incontro con i Rappresentanti della Regione per approfondire i contenuti dei documenti presentati qualche settimana fa in merito a:

  • relazioni sindacali
  • obbligo di iscrizione agli ordini professionali
  • verifica del rispetto dei piani di razionalizzazione delle Aziende ASL
  • assegnazione degli incarichi di coordinamento

In merito al primo punto è stata rinviata ogni discussione, ma è stata ribadita la necessità di prevedere incontri più serrati per affrontare senza soluzione di continuità le varie problematiche.

Sul secondo punto, pur non essendo l’argomento prerogativa delle Regioni, che non sono state coinvolte nel processo di istituzione degli Ordini, è stato chiesto di capire quali siano le iniziative che potrebbero essere avviate e da chi, qualora un professionista sanitario non faccia l’iscrizione al proprio ordine professionale, così come previsto dalla legge 3/2018 (ex DL Lorenzin).

In merito al terzo argomento, ci è stata presentata una tabella con il resoconto dei reali risparmi fatti nelle diverse aziende, ora chiediamo il rispetto di quanto previsto dall’Accordo dell’11 luglio 2017, che ricordiamo non è stato firmato dalla CGIL, che prevede ingenti somme da trasferire al personale.

Sulla questione degli incarichi di coordinamento, è stato ribadito che non ci debbano essere interferenze vincolanti da parte della Regione in merito alle procedure per la revisione degli incarichi di coordinamento di funzione e l’avvio di quelli professionali, ma che debba essere rispettata l’autonomia delle Aziende. Non siamo contrari a linee guida regionali per omogenizzare i criteri, ma riteniamo che debbano indicare solo i principi generali e non le procedure operative.

Siamo invece abbastanza sorpresi dalla proposta di azzerare i coordinamenti e bandire nuovi concorsi per TUTTE le posizioni, riteniamo che si rischi un default organizzativo enorme nel rimettere tutti i coordinamenti a bando. riteniamo debba essere data una lettura diversa del nuovo CCNL e per questo motivo attendiamo anche indicazioni dalla Segreteria Nazionale.

E’ stata fatta rilevare l’esistenza di situazioni dove il Coordinatore non è in possesso i requisiti previsti dalla legge 43/2006, soprattutto nell’area del Padovano e del Veronese, con grande sorpresa del Dr. Costa che si è impegnato a fare una analisi della situazione nello specifico che ci consenta di trovare soluzione adeguate ad eventuali criticità.

Il prossimo incontro è previsto per il prossimo 25 ottobre.

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dal sito UIL Tucs Nazionale

L’8 ottobre si è svolto un nuovo incontro tra le organizzazioni sindacali e la rappresentanza di Uneba per riprendere la trattativa per il rinnovo del Ccnl. A giugno si era registrata l’interruzione quando era stata respinta la richiesta dell’associazione datoriale di trasformare la quattordicesima mensilità (art. 45 Ccnl vigente) in salario variabile.

All’avvio dell’incontro, Uneba, preso atto della posizione delle organizzazioni sindacali, ha dichiarato di voler proseguire il confronto per il rinnovo del Contratto, partendo dalle richieste contenute nella piattaforma sindacale e accantonando la proposta sull’articolo 45. Tale dichiarazione, però, è stata integrata dalla ribadita richiesta di rinnovare il Contratto a “isorisorse”, obiettivo da conseguire, secondo la parte datoriale, ricercando le risorse necessarie al rinnovo del Ccnl tra quelle esistenti nel sistema contrattuale attuale.

È stato anche aggiunto, sempre da Uneba, come le scelte delle Regioni nel settore continuino ad essere caratterizzate da differenze e da comportamenti non omogenei. L’azienda quindi ritiene necessario adottare un sistema che, tenendo conto del comportamento delle singole realtà istituzionali, preveda soluzioni differenziate e non omogenee, seppur con obiettivi comuni a livello nazionale. Inoltre, si è affermato da parte datoriale, per la tipicità delle attività di servizio svolte, che i costi sostenuti non possono essere scaricati sui prezzi.

Al fine di riavviare proficuamente il confronto, Uneba ha chiesto di affrontare prioritariamente quegli istituti contrattuali che non prevedano costi. Su questo è stata sostenuta la necessità di rafforzare il livello di confronto territoriale che consentirebbe di individuare soluzioni adattabili ai singoli contesti. In particolare per quanto attiene alle politiche retributive, la controparte ha ipotizzato l’istituzione di un doppio livello per la definizione del costo contrattuale: un livello nazionale e uno decentrato. Ipotesi, questa, non accolta positivamente dai sindacati.

Infatti le organizzazioni sindacali hanno espresso forte perplessità sull’approccio illustrato circa il doppio livello per la contrattazione salariale. La UILTuCS, pur considerando di grande importanza nella dinamica delle relazioni sindacali il livello decentrato, ritenendo anche debba essere implementato per la parte relativa al sistema di relazioni sindacali, ha respinto l’approccio proposto da Uneba. Infatti, secondo il sindacato di categoria della Uil, la retribuzione deve essere stabilita dal Ccnl, anche in considerazione del valore legale che la giurisprudenza attribuisce alle retribuzioni tabellate nei Ccnl.

Le organizzazioni sindacali hanno poi presentato una proposta di modifica degli attuali articoli 4 e 5 del Contratto (art. 4 – Diritto di informazione e confronto tra le parti; art. 5 – Struttura della contrattazione). La controparte si è riservata di valutare la proposta presentata sui due articoli. Pertanto verrà presentata una proposta di sintesi e sono stati fissate due ulteriori date: 12 novembre alle 10.30 e 26 novembre (da confermare) alle 10.30, sempre nella sede di Uneba a Roma.

È stata prevista anche l’istituzione di una Commissione per l’aggiornamento del testo del vigente Ccnl Uneba per adeguarne i riferimenti al mutato quadro normativo.

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