Lo sapevate che:
- nella Pubblica Amministrazione, secondo i dati ISTAT 2020, in media, una dipendente statale, pur essendo più scolarizzata rispetto al collega uomo (69% contro il 31% possiede una laurea magistrale) guadagna oltre il 30% in meno del suo collega a parità di giorni lavorati.
- le donne rappresentano il 58% del totale dei dipendenti pubblici, ma le percentuali sono decisamente differenti se saliamo ai vertici,
- nella sanità fra i medici le donne sono il 38%, ma solo il 14% titolari di incarichi di direzione
- negli enti locali, dal 57% di donne impiegate, si scende al 26% negli incarichi dirigenziali.
“Questi dati ci dicono che è necessario invertire la tendenza e che il tema della parità e delle pari opportunità non riguarda solo il privato ma anche il pubblico impiego, ove il tema non è molto presente nel dibattito pubblico, ancor meno in quello scientifico e giuslavorista”, dichiarano Domenico Proietti, Commissario Straordinario della UIL-FPL e Rita Longobardi, Coordinatrice Nazionale delle Pari Opportunità UIL-FPL.
“E’ diffusa la convinzione che nel settore pubblico le disparità di trattamento legate al genere non siano così frequenti e spesso si finisce per occuparsi quasi solo di questioni legate al tema della conciliazione vita-lavoro– proseguono Proietti e Longobardi – come UIL-FPL lanciamo proprio oggi, al di là delle solite frasi d’occasione, una concreta azione da applicare nell’immediato: la certificazione di genere anche per il pubblico impiego, come già avviene per il privato. Il datore di lavoro pubblico non può latitare e deve accreditarsi su questo importante tema, essere esemplare ed avere un ruolo attivo nel raggiungere il doveroso riconoscimento di quei diritti fondamentali che appartengono ad ogni persona”.
Di seguito il report con con dati, statistiche e proposte della UIL FPL, clicca qui per scaricarlo.