Venezia, 14 marzo 2023 – Niente da fare. E’ fallito il tentativo di raffreddamento in prefettura dopo la proclamazione dello stato di agitazione del personale. Ecco il testo integrale del verbale, a firma del Capo di gabinetto Dr. Genovese.
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Oggi 14 marzo 2023 alle ore 11,30, è stato convocato dalla Prefettura un tentativo di raffreddamento e conciliazione ai sensi della Legge n. 146/1990, modificata dalla Legge n. 83/2000, in materia di sciopero nei servizi pubblici essenziali, da svolgersi in videoconferenza.
L’incontro è stato richiesto da FP CGIL, CISL FP e UIL FPL, con nota pervenuta il 27 febbraio 2023, in relazione alla vertenza in atto con Codess Sociale Soc. Coop. Soc. concernente le questioni menzionate nella predetta nota, che riguardano i lavoratori del Centro Servizi Stella Maris, che qui si intendono integralmente trascritte.
Alla videoconferenza partecipano il Vice Capo di Gabinetto Dott. Giuseppe Genovese, delegato dal Prefetto, nonché per Codess Sociale il Dott. Federico Carlassara e la Dott.ssa Elisa Bragagnolo, per FP CGIL il Sig. Cristiano Zanetti, per CISL FP il Sig. Carlo Alzetta, il Sig. Fabio Vianello e la Sig.ra Nicoletta Segato e per UIL FPL la Sig.ra Federica Bonaldo e la Sig.ra Katia Hannot.
Il Vice Capo di Gabinetto invita le Organizzazioni Sindacali ad esporre le ragioni a base della richiesta di incontro.
La Sig.ra Federica Bonaldo, rappresentante di UIL FPL, fa presente che, in occasione di due incontri svoltisi con la società a gennaio e febbraio scorsi, le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto l’applicazione dell’accordo integrativo Uneba Veneto, con riferimento al cosiddetto elemento variabile territoriale. La predetta richiesta è stata, tuttavia, respinta dalla società per motivi di carattere finanziario. Ritiene che tale scelta non sia condivisibile in quanto costituisce una grave violazione contrattuale, soprattutto tenendo conto delle difficoltà dei lavoratori dovute all’attuale contesto socio-economico.
Il Sig. Cristiano Zanetti, rappresentante di FP CGIL, condivide quanto evidenziato ed aggiunge che le Organizzazioni Sindacali hanno anche chiesto che venga applicato all’interno delle strutture che fanno capo alla società un unico CCNL ed in particolare il CCNL Aris in sostituzione del CCNL Uneba, dal momento che attualmente vengono applicati diversi Contratti, con disparità di trattamento tra i lavoratori. Anche tale richiesta, tuttavia, è stata respinta dalla società per ragioni di carattere economico-finanziario. Per quanto riguarda la questione già sollevata dalla rappresentante di UIL FPL, fa presente che le Organizzazioni Sindacali chiedono il rispetto delle disposizioni contrattuali ed aggiunge che, in caso contrario, secondo il CCNL occorre procedere ad un’armonizzazione degli stipendi tabellari. Auspica che si riesca a concludere positivamente il tentativo di conciliazione, evidenziando che qualora si concluda con esito negativo le Organizzazioni Sindacali valuteranno le azioni da intraprendere.
Sottolinea, infine, che i lavoratori potrebbero anche prendere in considerazione di lasciare la struttura, con un conseguente impatto negativo sul servizio.
Il Sig. Carlo Alzetta, rappresentante di CISL FP, non condivide quanto affermato dalla società in merito ai motivi di carattere economico che impedirebbero l’applicazione di quanto contrattualmente previsto, che non
riguardano Codess Sociale, bensì solo il Centro Servizi Stella Maris. Sottolinea che il numero dei dipendenti è calibrato al numero dei posti letto occupati e ritiene inaccettabile la scelta di non rispettare le disposizioni contrattuali.
Il Dott. Federico Carlassara, rappresentante di Codess Sociale, evidenzia che la società non è nelle condizioni di applicare quanto previsto dell’accordo integrativo Uneba Veneto, né di estendere a tutti i lavoratori il CCNL Aris, in quanto il Centro Servizi Stella Maris non può permetterselo economicamente. Aggiunge che la società sta superando con fatica il periodo pandemico e sottolinea che, anche se è vero che il personale è tarato sulle presenze effettive e il Centro attualmente ha una capienza del 68%, le spese fisse sono elevate e non vengono completamente compensate dalle entrate. Ritiene che la struttura potrebbe economicamente sostenersi con un’occupazione dei posti letto pari al 92/93%.
La Dott.ssa Elisa Bragagnolo, rappresentante di Codess Sociale, fa presente che la società ha acquisito il Centro Servizi Stella Maris nel 2019, con un indice di occupazione dei posti letto del 96%. Il tasso è sceso a gennaio 2020 al 94% e al 62% a dicembre 2020. Nel 2021 si sono registrati alcuni ingressi, ma, a seguito di chiusure dovute a focolai epidemici, l’indice di occupazione si è attestato al 64%, per giungere al 68% alla fine del 2022.
Il Dott. Carlassara aggiunge che, a seguito di una recente modifica alla normativa regionale, il contributo economico previsto per ogni utente è aumentato di circa il 5%, tuttavia occorre considerare che l’inflazione è aumentata dell’11% e, pertanto, si registra una mancanza di circa 5 milioni e mezzo di fatturato. Manifesta, comunque, un’apertura della società qualora l’indice di occupazione della struttura si attesti al 92-93%.
La Sig.ra Bonaldo evidenzia che presso la collegata struttura San Camillo sono presenti altri 30 posti letto.
Sottolinea che Codess Sociale potrebbe far ricorso agli accantonamenti e che le difficoltà dei lavoratori avrebbero ripercussioni sul servizio. Chiede, infine, se sia stato aperto lo stato di crisi.
Il Dott. Carlassara fa presente che gli accantonamenti sono stati usati per far fronte alla situazione pandemica, che ha influito molto negativamente sulle aziende del settore. Aggiunge che lo stato di crisi, che non consentirebbe di avere accesso al credito, non è stato aperto in quanto Codess Sociale è solida dal punto di vista economico, ma ogni struttura deve essere gestita con equilibrio, in maniera che le entrate coprano le uscite. Evidenzia, infine, che l’ultimo nucleo sarà aperto entro la fine del 2023.
Il Sig. Alzetta non condivide le scelte della società e ribadisce che le Organizzazioni Sindacali chiedono solo che vengano pienamente rispettate le norme contrattuali, in caso contrario valuteranno di procedere per via
giudiziaria. Sottolinea, inoltre, che i lavoratori versano una quota sociale pari a 3.000,00 Euro, 1.000,00 dei quali vengono trattenuti a fondo perduto.
Il Sig. Zanetti fa presente che durante la pandemia i lavoratori hanno operato in condizioni difficili con abnegazione e spirito di servizio encomiabile ed è doveroso che vengano almeno garantiti loro i diritti contrattualmente acquisiti.
Aggiunge che Codess Sociale svolge un servizio socio-assistenziale molto importante per il territorio, ha in previsione la costruzione di un nuovo padiglione ed ha aumentato le rette. La società ha assunto degli impegni con le Istituzioni e dovrebbe considerare che, a causa del mancato riconoscimento di alcune decine di migliaia di Euro, i lavoratori potrebbero decidere di lasciare la struttura, con conseguenti rischi per il servizio.
Il Dott. Carlassara manifesta la disponibilità ad aprire un tavolo con le Organizzazioni Sindacali per individuare soluzioni condivise e ribadisce che la società è disponibile a riconoscere quanto richiesto qualora l’indice di occupazione della struttura si attesti al 92-93%.
Al termine dell’incontro, essendo rimaste distanti le posizioni delle parti, si prende atto dell’esito negativo del tentativo di conciliazione.
Il presente verbale è condiviso dai partecipanti e, sottoscritto dal rappresentante del Prefetto di Venezia, sarà inviato alla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.