Roma, 28 aprile 2022 – La Corte costituzionale ha posto un punto fermo sulla annosa e controversa questione del doppio cognome del padre e della madre per i figli e le figlie all’atto della registrazione di nascita o di adozione. Nonostante numerosi interventi già fatti a vari livelli di giudizio, nel corso di trent’anni di battaglie di livello anche Europeo e nazionale, il nostro parlamento non era riuscito a legiferare, continuando a perpetrare una tradizione di matrice patriarcale che molti altri paesi, anche latini come il nostro, è stata superata da tempo.

Come sempre una legge ingiusta, che rimane immutata per l’inerzia di parlamento e legislatori, viene cambiata dalle sentenze; in molti casi questo succede proprio a leggi che riguardano istanze femminili, che continuano ad essere  Considerate “di serie B “Dal momento della pubblicazione della sentenza, il doppio cognome sarà automatico, senza la necessità di ulteriori passaggi legislativi.

Questi i punti salienti della sentenza che la Corte costituzionale ha licenziato il 27 aprile:

  • all’atto della registrazione della nascita non sarà più posto automaticamente e obbligatoriamente il solo cognome del padre al bimbo o alla bimba, che saranno dunque registrati/e con quello di entrambi i genitori.
  • i genitori, di comune accordo, potranno decidere in quale ordine porli nella registrazione anagrafica. Sempre con accordo tra genitori, potrà essere registrato uno solo dei due cognomi, anche solo quello della madre, oppure uno ciascuno a scelta se, come nel caso di genitori latini, ce ne sarebbero troppi.

Anche questo passaggio non necessita di ulteriori interventi legislativi. Se però non c’è accordo tra coniugi, sarà il giudice a deliberare, nel senso indicato dalla Corte costituzionale.

La legge dovrà quindi solo dare indicazioni sul come gestire in automatico o con quali procedure, i cognomi che, ad esempio per nipoti e pronipoti, potrebbero sommarsi in maniera esponenziale. È stata una lunga battaglia fatta dalle donne per il riconoscimento della propria identità all’interno di un sistema legislativo, politico e familiare che non riesce ad adeguarsi davvero ad una nuova realtà, in cui le donne sono protagoniste e a pieno titolo rivendicano piena parità ed uguaglianza tra donne e uomini.

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