Mestre, 20 maggio 2021
Si è svolta questa mattina il presidio unitario di Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl e Uil Pa in Via Palazzo davanti il Municipio e in contemporanea assemblee in videoconferenza collegate con la piazza, per dire basta alle morti sul lavoro. L’iniziativa è stata organizzata anche in altre provincie del Veneto e in tutta Italia per riportare l’attenzione alla drammatica situazione degli infortuni sul lavoro, che si è addirittura amplificata nel primo trimestre del 2021.
Al presidio sono intervenuti anche l’Assessore al Lavoro del Comune di Venezia Simone Venturini e la Capogruppo del PD in Comune Monica Sambo.
“Il buon funzionamento degli Spisal è condizione essenziale per garantire i lavoratori e migliorare le loro condizioni di lavoro, la prevenzione, la salute e la sicurezza – dichiarano Francesco Menegazzi, Massimo Zanetti, Daniele Giordano e Massimo Grella, segretari Generali di Uil FPl, Uil PA, Fp Cgil e Cisl FP – continuiamo ad assistere all’aumento degli infortuni, alle morti sul lavoro e non attiviamo interventi efficaci per prevenire questi fenomeni. A Venezia le denunce per infortunio hanno avuto un aumento esponenziale. A marzo 2020 le denunce erano 357 e a marzo 2021 sono 769“.
L’emergenza COVID ha sicuramente peggiorato la situazione e complicato i controlli. Sappiamo che i giovani sono i più colpiti perché esposti alla precarietà ed ad una maggiore ricattabilità sul lavoro, mancano di formazione e di cultura della sicurezza sul posto di lavoro. D’altro canto l’aumento dell’età pensionabile rende sempre più a rischio le condizioni di lavoro di chi non è più in grado di sostenere ritmi negli ambienti faticosi, con la conseguenza che aumenta il rischio all’esposizione ad infortuni. Il complesso tessuto produttivo di questo territorio richiede una azione di vigilanza ed ispezione più capillare perché non ci si può limitare a controlli e verifiche ma si deve entrare nei processi produttivi per tentare di migliorarli e serve la promozione della salute nelle comunità lavorative, se vogliamo essere efficaci.
“Ma l’aumento degli infortuni – proseguono Cgil, Cisl, Uil – gli infortuni mortali e il fenomeno degli incidenti sul lavoro non denunciati, sono sotto ai nostri occhi e un Servizio Pubblico non può voltarsi dall’altra parte. Serve cambiare la cultura per la protezione e la sicurezza ed è necessario
investire risorse nei Dipartimenti di Prevenzione e negli Spisal, negli Ispettori del lavoro per garantire un approccio pedagogico ma anche di ferrei controlli e sanzioni per chi non rispetta le norme.”
E’ stato solo il primo momento di mobilitazione di una lunga campagna di sensibilizzazione e di lotta contro le morti sul lavoro per chiedere a tutti i livelli Istituzionali di costruire politiche vere e condivise affinché si azzerino le morti sul lavoro.
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Clicca qui per vedere l’intervento di Giuseppe Puglisi Rls dell’Ulss 3 Serenissima
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